Ah, Se Fossi Normale
Venerdì 15 Febbraio
Teatro & Pizza
Giulio, attore teatrale, è in scena con un monologo teatrale. Sembra l’inizio di un normale spettacolo, ma quasi subito scopriamo che le cose non stanno proprio così: quella a cui il pubblico sta assistendo non è che la prova di uno spettacolo in forma di monologo
che prima o poi si farà… forse.
Il dubbio è d’obbligo, visto che le prove non sembra filino via del tutto lisce: Giulio non sembra affatto contento del lavoro che dovrà interpretare, e così a mano a mano che le prove procedono, propone cambiamente sempre più bizzarri, suscitando lo sconcerto di Bruno, il regista, che ha ben altre idee. Tutto questo all’insaputa di Massimo, l’autore, che si rende conto troppo tardi che del testo origiale che aveva scritto non è rimasto pressoché nulla…Una divertente girandola con il trittico di personaggi chiave della messa in scena di un qualsiasi testo teatrale, attore-regista-autore, tutti e tre portati in scena da un unico interprete.
Un testo che è al tempo stesso un omaggio al teatro e al suo mondo da parte di Umberto Simonetta, poliedrico e prolifico narratore, drammaturgo e regista teatrale, ma al tempo stesso anche la dimostrazione di come l’ironia acutissima di questo geniale autore non faccia prigionieri nel parodizzare e mettere alla berlina gli stereotipi, l’autoreferenzialità e, tra le righe, anche la supponenza di un certo modo di fare teatro (e, per estensione, anche di fare arte e cultura in generale), piuttosto diffuso ancora oggi.
Giulio, attore teatrale, è in scena con un monologo teatrale. Sembra l’inizio di un normale spettacolo, ma quasi subito scopriamo che le cose non stanno proprio così: quella a cui il pubblico sta assistendo non è che la prova di uno spettacolo in forma di monologo
che prima o poi si farà… forse.
Il dubbio è d’obbligo, visto che le prove non sembra filino via del tutto lisce: Giulio non sembra affatto contento del lavoro che dovrà interpretare, e così a mano a mano che le prove procedono, propone cambiamente sempre più bizzarri, suscitando lo sconcerto di Bruno, il regista, che ha ben altre idee. Tutto questo all’insaputa di Massimo, l’autore, che si rende conto troppo tardi che del testo origiale che aveva scritto non è rimasto pressoché nulla…Una divertente girandola con il trittico di personaggi chiave della messa in scena di un qualsiasi testo teatrale, attore-regista-autore, tutti e tre portati in scena da un unico interprete.
Un testo che è al tempo stesso un omaggio al teatro e al suo mondo da parte di Umberto Simonetta, poliedrico e prolifico narratore, drammaturgo e regista teatrale, ma al tempo stesso anche la dimostrazione di come l’ironia acutissima di questo geniale autore non faccia prigionieri nel parodizzare e mettere alla berlina gli stereotipi, l’autoreferenzialità e, tra le righe, anche la supponenza di un certo modo di fare teatro (e, per estensione, anche di fare arte e cultura in generale), piuttosto diffuso ancora oggi.